Scorciatoie burocratiche, erogazioni a fondo perduto, incentivi fiscali per chi investe e acquista macchinari, crediti d’imposta per assunzioni «di personale qualificato». E persino permessi di soggiorno “facili” per chi sceglie di innovare in Italia. A quattro anni dalla nascita delle start up innovative (così definite dal Dl 179/2012, cosiddetto Decreto Crescita 2.0), durante i quali si sono succeduti ben quattro ministri dello Sviluppo economico, il pacchetto di misure per sostenere il settore è molto articolato: sono ben 28 le agevolazioni pensate (o comunque adattabili) per questo tipo di imprese. Una serie di sconti più o meno conosciuti ed efficaci, arricchita in modo incisivo con l’ultima legge di Bilancio.
Con un esempio è facile comprendere l’impatto potenziale di queste misure. Una start up innovativa fondata come Srl il 1 gennaio 2017 da una persona fisica, attiva nel settore della domotica per cucine grazie all’utilizzo di software intelligenti, si avvale di macchinari ad alta tecnologia per la produzione, nonché di un team composto da due ingegneri altamente specializzati per svolgere attività di ricerca, legata allo sviluppo di soluzioni innovative.
Fonte: IlSole24ore